COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA


Che cosa sono i programmi di cooperazione transfrontaliera ?

I programmi di cooperazione transfrontaliera hanno la finalità di promuovere lo sviluppo regionale tra regioni confinanti di due Stati membri, o di uno Stato membro e di un paese terzo. I risultati sono concreti e a favore dei cittadini nell'ambito della sicurezza transfrontaliera, dei trasporti, dell'istruzione, dell'energia, dell'assistenza sanitaria, della formazione o della creazione di posti di lavoro.

La consapevolezza e la percezione dei cittadini in merito alla politica regionale dell'Unione Europea è misera. Per questo motivo uno degli obiettivi dell'UE è di adottare un linguaggio e una modalità per farsi conoscere più pragmatica e funzionale.

Il testo di Michele Vellano La cooperazione regionale nell'Unione Europea consente un efficace comprensione di alcune modalità relative all'argomento in questione. I gruppi europei di cooperazione territoriale (GECT) sono stati creati per favorire la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra gli Stati membri o le loro autorità regionali e locali. I GECT consentono a tali collaboratori di attuare progetti comuni, condividere conoscenze e migliorare la pianificazione territoriale. Per esempio il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) è uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell'UE. Il suo scopo è di contribuire ad appianare le disparità esistenti fra i diversi livelli di sviluppo delle regioni europee attraverso interventi finanziari diretti. Uno scopo simile è attribuito al Fondo di coesione e a quello di Solidarietà. Quest ultimo, nello specifico, permette di sostenere finanziariamente uno Stato membro, un paese in via di adesione o una regione in caso di gravi catastrofi naturali. Inoltre La cooperazione territoriale europea fa parte della politica di coesione dal 1990. Essa mira a risolvere i problemi al di là del contesto nazionale e a sviluppare le potenzialità dei diversi territori. Le azioni di cooperazione sono sostenute dal Fondo europeo di sviluppo regionale.


Qual è il ruolo del Piemonte?

La regione Piemonte finanzia annualmente una delegazione di funzionari regionali per il Parlamento Europeo, con sede a Bruxelles. Le regioni hanno la possibilità di istituire queste delegazioni in modo da portare gli interessi regionali all'attenzione dell'Unione Europea. Come ha sostenuto Franco Maria Botta (ex assessore regionale con delega all'Urbanistica, all'Edilizia e alla Pianificazione Territoriale) in un'importante pubblicazione promossa dalla Regione Piemonte che ha fatto il punto di tali realtà nel 2004:

Lo spazio di cooperazione del Mediterraneo occidentale costituisce per la Regione Piemonte un importante luogo di definizione di prospettive per uno sviluppo territoriale sostenibile, sulla scorta delle indicazioni dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo


Quali programmi transfrontalieri sono stati attivati?

La Regione Piemonte ha, quindi, sviluppato e consolidato nel tempo rapporti particolarmente intensi e stabili con i corrispondenti enti territoriali, rispettivamente, francesi e svizzeri posti al di là delle frontiere nell'ambito delle c.d. «relations de proximité».

L'esigenza di dare un sia pure minimo inquadramento giuridico a tali rapporti di collaborazione ha indotto, nel tempo, la Regione a stipulare, da un lato, intese bilaterali e, dall'altro lato, a partecipare ad accordi estesi a una pluralità di enti territoriali (italiani ed esteri). La legge regionale n. 50 del 18 novembre 1994, intitolata "Iniziative per l'attuazione di accordi di collaborazione fra la Regione ed entità istituzionali di Paesi esteri" ha costituito la principale fonte di riferimento. La collaborazione con gli enti territoriali omologhi, sia francesi sia svizzeri, si è resa particolarmente concreta nell'ambito del programma Interreg, nelle tre edizioni che si sono succedute nel tempo (in particolare Interreg A Italia-Francia e Italia-Svizzera) e poi proseguita nell'ambito della cooperazione territoriale finanziata attraverso i fondi strutturali per il periodo 2007-13 e per il periodo, in corso, 2014-2020. Appare poco significativa, invece, l'attività di collaborazione seguita all'entrata in vigore degli Accordi di applicazione della Convenzione quadro di Madrid del 1980, per quanto riguarda, rispettivamente, il confine della Francia, entrato in vigore il 6 ottobre 1995, e il confine con la Svizzera, entrato in vigore il 26 aprile 1993



Professore di riferimento: Vincenzo Luca Sorella 
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